Adeline Virginia Woolf, nata il 25 gennaio 1882
lunedì 26 gennaio 1920
“É il giorno dopo il mio compleanno; infatti ho trentott’anni, be’, non dubito di essere molto, ma molto più felice di quanto non fossi a ventotto; e più felice oggi di ieri, essendo giunta questo pomeriggio all’idea di una nuova forma per un nuovo romanzo. Se per esempio un pensiero scaturisse dall’altro – come in un romanzo non scritto – solo non per dieci pagine ma per duecento, non mi darebbe questo la scioltezza e leggerezza che voglio? Non stringerebbe più da vicino la materia, serbando tuttavia forma e velocità, e racchiudendo tutto, tutto? Il mio dubbio è fino a che punto racchiuderà il cuore umano. Sono abbastanza padrona dei miei dialoghi per imprigionarli dentro? Perché mi figuro che la via da seguire sarà del tutto diversa, questa volta: niente impalcature; a malapena si vedrà un mattone; tutto crepuscolare, ma il cuore, la passione, l’umore, tutto dovrà ardere come un fuoco dentro alla nebbia. Poi troverò spazio per tante cose: una gaiezza, un’incoerenza, un lieve, brioso seguire il passo del mio capriccio. Se io sia abbastanza padrona della materia – questo è il dubbio; ma immaginate (?) Il segno sul muro, K.G. e Romanzo non scritto che si prendono per mano e danzano nella stessa melodia. Quale sarà questa melodia devo ancora scoprirlo; il tema è ancora un vuoto per me; ma vedo immense possibilità nella forma in cui mi sono imbattuta, più o meno per caso, due settimane fa. Suppongo che il pericolo stia nel maledetto egocentrismo; che a mio parere rovina Joyce e Richardson: siamo abbastanza duttili e ricchi da costruire una parete che ci divida dal libro senza che essa divenga, come Joyce e Richardson, limite e costruzione? La mia speranza è di avere ormai imparato abbastanza il mio mestiere da procurare ogni sorta di piacere al lettore. Comunque dovrò ancora annaspare e sperimentare, ma questo pomeriggio ho avuto un lampo di luce. E veramente, dalla felicità con la quale sto sviluppando il romanzo non scritto, penso che da quella parte vi sia un sentiero per me.”
(tratto da V.Woolf, Diario di una scrittrice, Beat Edizioni)